I Basalti Colonnari della Lessina
La Val d’Alpone è una terra ricca di rocce vulcaniche, chiamate basalti, che risalgono al periodo geologico Eocene (45 milioni d’anni fa) e che, nel processo di solidificazione del magma, hanno dato origine a dei fenomeni naturali molto suggestivi.
Le colline della Val d’Alpone, infatti, sono degli antichi vulcani che, durante la loro attività eruttiva, hanno costituito un patrimonio geologico straordinario: le colate laviche si raffreddano e contraggono velocemente a contatto con l’aria, al punto da fratturare il magma sottostante. Si originano, così, queste nere e lucenti colonne prismatiche, strette una all’altra, il cui diametro dipende dalla velocità di raffreddamento (maggiore è la velocità, minore è il diametro).


I basalti colonnari caratteristici della Lessinia prendono la forma di lunghe canne d’organo, ammirabili nelle pareti rocciose di San Giovanni Ilarione, o assomigliano a degli enormi alveari all’interno del Parco San Marco di Gambellara. Una straordinaria scenografia della natura in entrambi i casi.
Il Museo dei Fossili di Bolca
Con più di 500 esemplari il Museo dei Fossili di Bolca racchiude i più interessanti reperti paleontologici del mondo suddivisi per giacimenti. Il più conosciuto per la quantità di fossili ritrovati, per la perfetta conservazione e per la varietà delle specie, è noto come “Pesciara di Bolca”, una ricca collezione di fossili di ambiente marino tropicale risalenti all’Era Terziaria, nonché il più importante deposito fossilifero mondiale del periodo Cenozoico.
Tra i vari fossili si annoverano rari esemplari di crostacei, molluschi, insetti, palme, alghe, noci di cocco e altri vegetali pietrificati nella loro più incredibile bellezza, potendone ammirare, in alcuni casi, la colorazione originaria. Lo spettacolo più coinvolgente proviene soprattutto dai numerosi pesci, più di 150 specie, tra cui spiccano un pesce Angelo trovato nel 1989, considerato uno dei più bei pesci fossili al mondo, e alcuni squali, che conservano, oltre al tessuto osseo, anche parte dei tessuti organici, caratteristiche dovute proprio al peculiare processo di fossilizzazione avvenuto in questa ex zona costiera nel corso di 50 milioni di anni.
Un tempo, infatti, sui Monti Lessini si estendeva un mare tropicale, ricco di flora e di fauna, sul cui fondale si depositarono resti di piante e di animali che vennero prima sepolti, poi assorbiti da fanghiglie calcaree, entro le quali si fossilizzarono.
Nel corso dei millenni, le fanghiglie diventarono duri strati rocciosi che, mossi dalle potenti spinte della crosta terrestre, si sollevarono dando origine alla catena alpina, che è diventata oggigiorno un patrimonio unico al mondo per i suoi numerosi, affascinanti e irripetibili giacimenti fossili pietrificati.

